Wine tour del Durello
La zona
Il Lessini Durello DOC, chiamato semplicemente Durello dai veronesi, è lo spumante di Verona. E’ una piccola denominazione, nata sul finire degli anni ’80, ancora poco conosciuta fuori Verona ma che anno dopo anno, sta avendo sempre più successo.
La zona del Durello si estende a est della città e occupa 6 valli fra Verona e Vicenza. La parte veronese comprende le stesse 3 valli del Soave (Val d’Illasi, val Tramigna, val d’Alpone) ma i vigneti del Durello sono collocati ad altitudini più elevate del Soave, fra i 300 ai 600 metri/slm. Le 3 valli vicentine sono Val di Chiampo, Val d’Agno e Val Leogra. Il paesaggio è una via di mezzo fra quello collinare con vigneti e olivi e quello degli alti pascoli dei Monti Lessini (Prealpi veronesi) con boschi, prati e viste mozzafiato.
Il suolo è vulcanico. La sua origine risale a circa 50 -40 milioni di anni fa quando l’intera zona era sommersa da un mare tropicale scombussolato da eruzioni vulcaniche sottomarine. Le bolle di magma in risalita diedero origine ai Monti Lessini, sollevandoli dal fondale marino. Le colate di lava a contatto con l’aria fredda si solidificarono formando le scure rocce basaltiche. Raffreddamenti molto repentini della lava, hanno fratturato le rocce in lunghe colonne geometriche a base pentagonale, dette basalti colonnari. Sono conformazioni geologiche molto rare, ben visibili nei pressi di San Giovanni Ilarione.
Ferro, silicio e magnesio, di cui è ricco il suolo, si trasferiscono dall’uva al vino, conferendogli mineralità e struttura. I sentori tipici dovuti al terreno sono : pietra focaia, gess, zolfo e idrocarburi. Ferro e magnesio sono inoltre nutrienti molto importanti che rafforzano il “sistema immunitario” della vite permettendo di ridurre l’uso di prodotti chimici.
L’ uva
L’uva del Lessini Durello Doc (e da cui prende il nome) è la varietà autoctona Durella (85-100% dell’uvaggio). Il nome sintetizza perfettamente le caratteristiche di quest’uva: un spiccata acidità (per l’elevata presenza di acido malico) unita a una buccia molto spessa (nonostante sia un’uva a bacca bianca, è infatti ricca di tannini).
E’ vitigno antichissimo, conosciuto almeno dal 1200 con il nome Durasena (o Duracina), dal latino Durus Acinus sempre in riferimento alla consistenza della sua buccia. In passato la sua elevata acidità fu un grosso limite: non si riusciva a gestire durante la vinificazione e i vini ottenuti erano talmente acidi e acerbi da essere spesso imbevibili.
Dagli anni 80, grazie anche all’evoluzione delle tecniche di vinificazione, si iniziò a sperimentare la spumantizzazione e la Durella rivelò le sue potenzialità. Il processo di produzione degli spumanti comporta infatti un notevole calo dell’acidità totale del vino, dovuto alla doppia fermentazione (la prima fermentazione per ottenere il vino base, la seconda per creare le bollicine). La naturale acidità della Durella diventò garanzia di spumanti freschi, equilibrati e al contempo longevi grazie alla struttura data dai tannini e dal suolo.
I vini
Durello Metodo Charmat (Lessini Durello Doc)
Rappresenta circa il 70% della produzione e si ottiene con la rifermentazione (presa di spuma)in autoclave, lo stesso metodo utilizzato per il Prosecco. Il vino base ottenuto dall’uva Durella, viene cioè fatto rifermentare in grandi vasche di acciaio in condizioni di temperatura e pressione controllata per periodi brevi, da 1 a 6 mesi; l’anidride carbonica prodotta, viene “intrappolata” nel vino, formando le bollicine.
Prima dell’imbottigliamento (che viene compiuto sottovuoto) avviene il dosaggio, una sorta di correzione finale con l’aggiunta di una miscela di vino e zucchero che determina il residuo zuccherino finale. Per il Durello questo va dal pas dosè (o dosaggio zero) con zero zuccheri aggiunti al demisec (33-50 gr-l). La versione più comune è quella Brut (6/12 gr di zucchero/litro).
Il Lessini Durello metodo Charmat (o Martinotti) conserva gli aromi primari dell’uva (mela verde, agrumi e frutta a polpa bianca) uniti a sentori minerali derivati dal suolo. Al palato è fresco e sapido con un perlage particolarmente stuzzicante grazie alla consistenza tannica della Durella.
Durello Metodo Classico (Monti Lessini DOC)
Copre solo il 30% della produzione ed è considerata l’espressione migliore del vitigno Durella. Si ottiene con rifermentazione in bottiglia sigillata con tappo a corona e permanenza sui lieviti di almeno 24 mesi.
Il metodo Classico si usa per la produzione dello Champagne (è chiamato infatti anche Champegnoise) e del Franciacorta. E’ un metodo più complesso e costoso poiché prevede più passaggi e tempi di maturazione sui lieviti più lunghi che conferiscono i distintivi aromi di crosta di pane.
Terminata la presa di spuma e il periodo di maturazione i lieviti sono rimossi con due passaggi. Il Remuage sposta i lieviti dal fondo al collo della bottiglia. Le bottiglie dall’iniziale posizione orizzontale vengono gradualmente inclinate e ruotate di 1/8 fino a raggiungere la posizione verticale. Il Remuage può essere manuale (con le pupitres– cavalletti inclinati portabottiglie) o meccanizzato con giropallette. Con il Desgorgment (o sboccatura) i lieviti sono rimossi. Il collo della bottiglia viene congelato, il tappo a corona rimosso e la pressione delle bollicine espelle le fecce ghiacciate. La bottiglia viene rabboccata con lo sciroppo di dosaggio (vino e zuccheri), ritappata con tappo in sughero e sigillata con gabbietta e capsula. Il tutto avviene molto velocemente per non perdere atmosfere di pressione.
Il Durello Metodo Classico è un vino strutturato, con un perlage elegante e persistente e grande ricchezza aromatica: agrumi, crosta di pane e pasticceria secca, sentori minerali e iodati, note di miele e di acacia, fieno, fiori e frutta secchi. In bocca le varie componenti di morbidità, acidità e sapidità sono ben percettibili ed equilibrate fra loro.
Durello Metodo Classico Riserva
Prevede una maturazione sui lieviti di almeno 36 mesi. E’ il vino di punta di ogni azienda e il più amato dai fans del Durello spumante. Grazie alla naturale struttura e acidità date dall’uva, il Durello si presta a lunghi affinamenti sui lieviti che arrivano anche a 100 mesi.
Alcune cantine producono anche due versioni di nicchia: il Durello fermo e il Durello Passito. Il primo è un vino dai profumi delicati ma dalla forte personalità, molto longevo e che necessita di un certo periodo di affinamento per smorzare la sua spigolosità. Il Durello Passito è la versione dolce, ottenuto da uve selezionate fatte appassire almeno due mesi in fruttaio.
Le cantine del Durello
Le cantine che producono Durello sono 35. Sebbene infatti la Doc copra circa 30.000 ettari, la superficie vitata è piuttosto limitata, circa 400 ettari di vigneti.
La maggior parte delle cantine è a conduzione familiare e il wine tour del Durello consente di conoscere direttamente i membri della famiglia e parlare con il produttore. Oltre al Durello, molte aziende producono anche vini delle altre denominazioni che si sovrappongono alla Doc Durello come il Soave.