Wine tour del Soave
La zona
La zona del Soave è situata nella parte orientale della provincia di Verona e comprende le valli di Mezzane, Illasi, Tramigna (dove sorge il borgo di Soave) e d’Alpone.
Si divide in due grandi zone: quella Classica, cioè quella storica, che interessa il comune di Soave e Monteforte e quella allargata che abbaraccia la restante parte. La grande differenza fra le sue zone è data dalla geologia del suolo: le colline della zona Classica si caratterizzano per un sottosuolo basaltico di orgine vulcanica, chiamato “tovo” ricco di microelementi che concorrono al nutrimento della vite e donano la caratteristica nota minerale che si percepisce nel Soave Classico. La zona allargata si divide tra una parte collinare a nord, chiamata dei Colli scaligeri, con terreni calcarei e basaltici che producono vini non meno pregiati della zona classica e una parte che occupa le pianure alluvionali più a sud da cui si ottengono vini leggeri e freschi con meno sfumature rispetto alle aree di coltivazione storiche e collinari.
Le uve
L’uva alla base del vino Soave è la Garganega una varietà autoctona a bacca bianca, che costituisce almeno il 70% dell’uvaggio. Si tratta di una varietà coltivata qui da almeno un millennio, dal grappolo grande e piramidale a maturazione tardiva e con profumi che ricordano la mandorla e i fiori bianchi. Per la restante parte del blend possono essere impiegati il Trebbiano di Soave, un altro vitigno autoctono dalla spiccata acidità oppure lo Chardonnay.
I vini:
Il Soave DOC è considerato da molti il vino bianco italiano per eccellenza, fra i più conosciuti ed esportati all’estero. E’ un vino di pronta beva e di colore giallo paglierino, dall’aroma delicato, di medio corpo e dal finale leggermente amarognolo che ricorda la mandorla amara. La versione Classica mostra più complessità e struttura e può sostenere qualche anno di invecchiamento in bottiglia.
La tipologia Soave Superore DOCG rappresenta la massima espressione di qualità: le uve sono coltivate a rese inferiori e solo in fasce collinari, il vino viene affinato qualche mese prima dell’immissione al consumo e deve avere un grado alcolico minimo più elevato, almeno 12°. Si caratterizza per un colore è più dorato, profumi più profondi con note floreali e sapore più intenso.
Il Recioto di Soave DOCG è il vino che più di ogni altro racchiude la storia dell’enologia locale ed è oggi il discendente dell’ Acinatico bianco, un antico vino passito che viene citato (ed apprezzato) dal ministro romano Cassiodoro in un’epistola del V secolo. Il nome deriva dal termine dialettale “recie”, le orecchie della Garganega, cioè le parti più esposte al sole (quindi più zuccherine) e storicamente impiegate per la sua produzione. La vendemmiaè rigorosamente manuale, i grappoli vengono selezionati e fatti appassire dai 4 ai 6 mesi nei fruttai e la fermentazione è lenta, spesso in piccole botti. Il nettare ottenuto è di colore giallo dorato, il bouquet complesso con note di miele d’acacia, albicocche candite e vaniglia.
Il borgo di Soave
Immerso nei vigneti sorge il borgo fortificato di Soave che merita una visita. Il nome non deriva dall’omonimo vino ma dagli Svevi, una delle prime tibù ad insediarsi qui ma già in epoca romana tutto il territorio era un pagus, ovvero un distretto di campagna. Non è affatto raro che i contadini tutt’oggi arando i loro terreni trovino resti della presenza romana.
L’aspetto attuale è quello del borgo medioevale, racchiuso da 2 km di mura intervallate da 24 torri e sovrastato dal castello scaligero, dal cui imponente mastio si domina l’intera vallata. Una passeggiata fra le sue tranquille vie dove il tempo sembra essersi fermato o una visita al castello possono completare l’esplorazione di questo ricca regione e il wine tour del Soave.